Il contenuto è sempre stato al centro della pianificazione delle strategie pubblicitarie, e in un certo senso ancora conta, ma il nuovo re sul trono ora è il “contesto“.
Il contesto è incredibilmente importante, ma recentemente ha colpito la scena pubblicitaria grazie al suo potere nell’ efficacia del targeting. Per la tecnologia automatizzata, come quella in programmatic, il targeting di un utente in base al contesto della pagina in cui si trova l’utente può rivelarsi altamente efficace.
Supponiamo che tu stia leggendo un articolo in inglese sui giaguari (jaguar) allo stato brado. Se il contesto dell’articolo è stato compreso, è possibile ottenere un annuncio appropriato per un’associazione che promuove il benessere degli animali. Tuttavia, se il contesto dell’articolo non è stato preso in considerazione e le parole “jaguar”, “speed” e “fast” sono state raccolte ma non contestualizzate, è possibile ottenere un annuncio per l’ultima auto Jaguar. Quindi, possiamo vedere come il contesto sia importante quando si tratta di pubblicità mirata.
Ma che dire dei consumatori che ricevono gli annunci pubblicitari: come vogliono effettivamente essere presi di mira dagli inserzionisti?
IAS ha intrapreso una ricerca con 526 consumatori del Regno Unito per scoprire come i consumatori si sentono ad essere targettizzati online, l’uso dei dati utilizzati per farlo e come gli inserzionisti possono continuare a ottenere risultati in un mondo senza cookie. Ecco cosa abbiamo trovato:
I consumatori preferiscono che i marchi li individuino in base al loro comportamento ed al contesto:
Il 48% preferisce annunci con targeting contestuale
Il 35% è ricettivo agli annunci in base ai loro acquisti precedenti
Il 34% desidera essere scelto come target in base alla cronologia di navigazione
I consumatori stanno diventando sempre più consapevoli della privacy dei loro dati online
Il 67% è fiducioso nella sicurezza dei propri dati
Il 50% ritiene che la sicurezza dei propri dati sia di propria responsabilità
La privacy dei dati rimane fondamentale per i consumatori, i quali sono a conoscenza della raccolta di dati online ma si preoccupano ancora della privacy dei propri dati, al punto che stanno prendendo provvedimenti per limitare la loro raccolta di dati online.
Tuttavia, i consumatori sono ricettivi agli annunci nel giusto ambiente e preferiscono metodi di targeting contestuale.
Il contesto è importante. L’evoluzione della normativa sulla privacy e delle preferenze dei consumatori richiederà uno spostamento verso il targeting contestuale: questo cambierà il futuro della pubblicità.