I brand investono del tempo significativo per creare immagini, coltivare la percezione del consumatore e favorirne le associazioni. In ogni caso, nella pubblicità digitale, 1 annuncio su 10 è circondato da contenuti inadatti o inappropriati che possono danneggiare il valore/l’immagine che il brand si è costruito nel corso degli anni.
Il CMO Council ha riscontrato che almeno di 3 marketers su 4 ritengono che la reputazione del loro brand sia stata danneggiata quando i loro annunci sono apparsi involontariamente accanto a dei contenuti inappropriati. Questo cosa vuol dire? Che avviene la versione digitale della ‘colpa per associazione’ – ossia il brand potrebbe essere associato a qualcosa a cui non sarebbe mai dovuto esser vicino.
Considera cos’è sicuro per il tuo brand
È più importante che mai che i messaggi digitali appaiano in contesti adatti, non solo per evitare rischi, ma anche per raggiungere efficacemente i giusti consumatori. Nessun inserzionista vuole che il proprio brand venga associato a contenuti che non sono in linea con la propria l’immagine o il valore del proprio brand.
Oggi, gli inserzionisti stanno incorporando le strategie di brand safety all’interno dei loro acquisti media, con l’obiettivo di evitare contenuti considerati comunemente inappropriati, come ad esempio contenuti per adulti, incitamento all’odio o download illegali. Tuttavia, visto che ogni brand è unico, gli inserzionisti devono capire che un contenuto ritenuto adatto ad un brand, non lo è per un altro.
Le priorità delle parole chiave variano in base al settore
Per ottenere una conoscenza più approfondita dei requisiti e delle necessità dei diversi brand, abbiamo esaminato le principali liste di keyword bloccate dagli inserzionisti durante il 2018. Confrontando i dati dei settori automobilistico e dell’intrattenimento, abbiamo riscontrato differenze chiave nei contenuti considerati significativamente rischiosi per la pubblicità del loro brand.
Sebbene ci siano accordi universali riguardo ad alcune tematiche come il fatto che terrorismo e violenza armata/sparatorie siano contenuti non sicuri, le liste di blocco delle keyword di entrambi gli inserzionisti, auto e intrattenimento, hanno rivelato preferenze di brand safety specifiche per ogni settore.
Personalizza l’approccio del tuo brand
La continua espansione di Internet porta ad un aumento notevole dei contenuti e ad un aumento del rischio che alcuni contenuti non si allineano ai valori di un brand. Per proteggere i brand è indispensabile impostare i parametri di un’adeguata strategia di brand safety, decidendo che tipo di contenuto il brand ritiene adatto da quello invece da evitare.
Per verificare il livello di idoneità dei contenuti digitali, il blocco delle keyword può essere uno strumento che può influire sulla copertura di una campagna. Le Exclusion List di keyword, di domini e le Inclusion List possono aiutare ad impostare i requisiti specifici richiesti dal brand. Per la brand safety, i brand possono fare affidamento a modelli dinamici di IAS, basati su valutazioni a livello di pagine e apprendimento automatico (machine learning) aggiornati costantemente dal nostro team di data science. Grazie all’intelligenza artificiale e all’apprendimento automatico, le soluzioni di IAS sul brand safety, sono in grado di migliorare continuamente la loro comprensione del panorama digitale e possono valutare e determinare automaticamente l’idoneità delle nuove pagine. IAS applica anche capitale umano per controllare costantemente e migliorare i suoi modelli al fine di tenere il passo con il panorama digitale in costante evoluzione. Questo approccio combinato garantisce che i brand riducano il rischio, proteggendo la loro reputazione e massimizzando al contempo la spesa pubblicitaria.
In che misura la tua strategia di brand safety riflette le sfumature specifiche del settore? Che cosa può imparare il tuo brand dalle liste di blocco delle keyword di altri settori? Fai clic qui per ulteriori informazioni su come IAS può proteggere ulteriormente il tuo marchio.
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